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UFFICIALMENTE COMMISSARIATI GLI UFFICI SCOLASTICI TRENTINI

consiglio di stato foto

COMUNICATO STAMPA/Trento,  5 gennaio 2017

“Il commissariamento è solo un’ipotesi eventuale (..) non c’è stata alcuna scorrettezza da parte dell’amministrazione provinciale visto che è stata seguita una procedura collaudata”.

Rispondeva così Ugo Rossi sulla stampa,  lo scorso 29 novembre, dopo che il Sindacato Delsa aveva invocato il commissariamento dei  “suoi” uffici scolastici, denunciando gravi irregolarità durante la ri-assegnazione delle cattedre ai docenti che avevano ricorso al Consiglio di Stato ottenendo l’inserimento con riserva nelle graduatorie per titoli trentine della scuola primaria .

I fatti avvenuti in seguito però, smentiscono il governatore Rossi e le sue rassicurazioni.

Dopo aver valutato le osservazioni presentate dal Sindacato sulle contestatissime convocazioni di novembre nelle quali si sarebbero verificate irregolarità durante le assegnazioni degli incarichi, nonché aver analizzato la documentazione presentata dalla stessa Provincia sulla presunta attuazione delle ordinanze, il commissario ad acta Dott.ssa Daniela Beltrame, ha deciso di presentarsi eccome presso il Dipartimento della conoscenza trentino e lo ha fatto, per la precisione, il 12 dicembre scorso informando il dipartimento del suo arrivo tramite PEC.

Nominata dalla VI sez. del Consiglio di Stato direttamente dagli Uff. scolastici regionali del Veneto per sovrintendere alla corretta ottemperanza delle ordinanze emesse dal Consiglio di Stato in favore dei maestri rappresentati da Delsa, la Beltrame nella sua stringata quanto perentoria comunicazione alla Pat, diceva che si sarebbe insediata insieme ad un suo stretto collaboratore, dalle ore 10.00 del giorno 12 dicembre richiedendo espressamente che gli uffici scolastici trentini e determinati suoi dipendenti fossero formalmente “ a disposizione dello Scrivente Commissario ad acta per tutto il tempo necessario alle attività che dovranno essere svolte come Organo Ausiliario del Consiglio di Stato”.

Presentatasi in via Gilli, al fine di sollevare formalmente dalla competenza sulla questione  la dirigente generale del dipartimento dott.ssa Livia Ferrario, il commissario però è stato trattenuto in attesa dell’arrivo dell’avvocato della provincia Pedrazzoli il quale, contestando presunte mancanze di documentazione, lo poneva nella condizione di non poter utilmente insediarsi negli uffici per espletare il suo mandato.

Immediata la reazione della Beltrame, che ha subito stilato un’ approfondita relazione, indirizzata al Presidente della VI sez. del Consiglio di Stato, nella quale senza mezzi termini denuncia:

lo scrivente Commissario ad Acta ha rilevato un’oggettiva mancanza di trasparenza, tale da rendere impossibile la valutazione dell’avvenuta o non avvenuta esecuzione corretta e completa all’Ordinanza n.3377/2016. ( ..) lo scrivente fa presente che la documentazione depositata dalla Provincia è assolutamente lacunosa, parziale, incongruente e inidonea a rivelare lo stato dell’attuazione dell’Ordinanza cautelare. Pertanto ci si permette di suggerire a codesto collegio di ordinare un’adeguata attività istruttoria da parte dell’Amministrazione intimata

Dal Consiglio di Stato la risposta non ha tardato ad arrivare. E’ stato lo stesso Presidente della VI a rispondere convocando formalmente per il prossimo 23 febbraio una Camera di Consiglio a porte chiuse nell’ambito della quale l’avvocatura della Provincia di Trento, nonché le controparti, saranno sentite per valutare il da farsi.

Molti gli scenari che potrebbero profilarsi ora. Dalla prosecuzione del commissariamento, questa volta sotto l’egida dello stesso Prefetto, fino a quello dell’invio del fascicolo alla Procura della Repubblica per individuare responsabilità personali sulla vicenda nonché valutare i danni arrecati ai ricorrenti dal protrarsi della vicenda.

“Vi è la concreta possibilità di dover risarcire economicamente ben 164 docenti  per i danni professionali e morali perpetrati su di loro” commenta Mauro Pericolo “ci sarà poi da stabilire chi dovrà rispondere personalmente per il danno causato all’erario  dall’intera vicenda (tra questi anche l’assessore all’istruzione Ugo Rossi) visto che un esposto alla Procura della Repubblica ed alla Corte dei Conti è già pronto per essere depositato con il resoconto dettagliato dell’operato dell’amministrazione dal 5 agosto al 28 novembre 2016,  data in cui  le convocazioni che avrebbero dovuto essere “riparatorie” nei confronti dei nostri ricorrenti, si sono trasformate nella ennesima occasione di offesa alla loro intelligenza e dignità professionale” .

Cattedre “occultate” – denunciava il sindacato –  su un maxischermo che non riportava in modo trasparente tutti gli incarichi disponibili e docenti che ignari rinunciavano convinti che non vi fosse nulla di realmente appetibile da scegliere, mentre invece gli incarichi più vantaggiosi ricomparivano all’avvicinarsi al bancone dei non ricorrenti. Tutto documentato e pronto per essere depositato agli organi competenti a valutarne le diverse rilevanze.

“Il rifiuto di sottoporsi alla lente di ingrandimento del commissariamento è la più acclarata dimostrazione di una gestione personalistica, supponente e arrogante di questa amministrazione, con profili quasi anarchici”- questo il commento di Mauro Pericolo sulla vicenda- “Insistendo nell’adottare procedure imbrogliate e ombrate per vanificare il diritto dei ricorrenti, hanno finito per indispettire anche chi quella ordinanza l’ha emessa: niente meno che i giudici di Palazzo Spada, che ora vorranno davvero vederci chiaro e finalmente dare concreta ed effettiva esecuzione all’ordinanza emessa già i primi di agosto.

Dal canto nostro, auspicando che finalmente una figura terza ed imparziale possa gestire la questione e che certi Dirigenti vengano finalmente allontanati dal Dipartimento all’istruzione,  un’ unica e corale richiesta: GIUSTIZIA e dunque dimissioni di chi si è reso responsabile .

In primis, dell’assessore Ugo Rossi e poi di tutto lo staff che a sua volta è corresponsabile di questa vicenda. Questo davvero sarebbe il minimo, per ridare certezza di trasparenza ,competenza ed obbiettività nella gestione della cosa pubblica ai cittadini, che sono costretti ancora una volta ad uscire dai confini provinciali per vedersi riconosciuti i loro diritti. Questa vicenda ha disegnato il profilo di una autonomia che è diventa strumento di potere politico per pochi e non più garanzia di progresso e di crescita per i cittadini”.

 

 SINDACATO D.E.L.S.A.

(Diritti Europei dei Lavoratori Sindacato Autonomo)

Via Don Leone Serafini 19/A 38121  Martignano (TN) – tel. 0461/092271

Per dichiarazioni Mauro Pericolo (Presidente Delsa e referente sindacale)tel. 347 7677449

 

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