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Comunicato del 12 luglio 2016 della Corte Costituzionale — Commento e posizione di DELSA

Comunicato del 12 luglio 2016 della Corte Costituzionale

Commento e posizione di DELSA

Con un comunicato stampa del 12 luglio 2016  la Corte Costituzionale ha reso noti alcuni aspetti della propria decisione riguardante la questione precari della scuola.

Lo scorso 17 maggio si è discusso in ultima udienza.

Quello del 12 luglio quindi è un comunicato, dato in forma ovviamente sintetica e va commentato con cautela sapendo che il senso e gli effetti del pronunciamento si potranno cogliere solo dal dispositivo e soprattutto dalle motivazioni della sentenza (non ancora emessa).

Dopo la sentenza della Corte di Giustizia Europea  la Corte Costituzionale italiana si è trovata a decidere in che misura e con che effetti sull’ordinamento italiano si dovrà dare applicazione alla medesima.

La Corte costituzionale, per quel che si deduce dal comunicato, ha sancito la illegittimità di queste norme in materia di supplenze del nostro sistema scolastico (l’art. 4, commi 1 e 11 della legge 3 maggio 1999 n. 124), manifestando l’orientamento di applicare la sentenza della Corte di Giustizia Europea.

Tuttavia, occorre precisare che dal contenuto del comunicato, nella forma sintetica in cui è stato emesso (probabilmente più diretto più alle amministrazioni interessate che agli operatori del diritto e le parti in causa) non si possono trarre indicazioni riguardo a questioni ed aspetti importantissimi relativi all’intera vicenda stabilizzazione.  Pertanto è necessario aspettare, come detto prima, il dispositivo della sentenza e le motivazioni.

In particolare per quanto riguardala i precari della scuola trentina nessuno ha evidenziato che all’attenzione della Corte in questo procedimento è stato sottoposto anche il caso della legge trentina  sulla : Legge n°5 del  2006 art. 93 nella parte in cui autorizza l’uso reiterato dei contratti a termine per la copertura di postiti vacanti e disponibili. Quest’ultima è certamente la parte che a noi interessa di più rispetto all’intera pronuncia.

Inoltre ,come Delsa ha sempre sostenuto sin dalla scorsa estate, ritardando anche il deposito di molti ricorsi, le rispettive riforme sulla scuola (Buona Scuola Nazionale e quella recente trentina) avranno un impatto notevole sui procedimenti giudiziari in corso e su quelli instaurandi; e questo è già dichiarato nel breve comunicato della Corte. Estratto dal testo originale del comunicato della Corte : “….Tuttavia la pronuncia di illegittimità costituzionale é stata limitata poiché l’illecito comunitario è stato cancellato, come da decisione della Corte di giustizia dell’Unione europea che ha interpretato la normativa comunitaria in materia di contratti a tempo determinato (sentenza Mascolo).

Difatti, per quanto riguarda il personale docente la normativa sulla “buona scuola” prevede la misura riparatoria del piano straordinario di assunzioni, mentre per quanto riguarda il personale amministrativo, tecnico ed ausiliario prevede, in mancanza di analoga procedura di assunzione, il risarcimento del danno. …”

Ecco perché siamo molto cauti sia con i toni trionfalistici che con le posizioni catastrofiche . In sostanza dallo stringato comunicato non si ricava granché rispetto alle vicende che ci riguardano più da vicino i precari trentini e quindi i nostri tutelati.

Quello che possiamo dire con certezza è che il cerchio si sta chiudendo nei confronti della vicenda precari della scuola, ma soprattutto nei confronti di un ente che nella sua autonomia non si è mai assunto la responsabilità di essere un soggetto giuridico direttamente imputabile per la  mancata applicazione della direttiva 70/99. Un soggetto giuridico che, pur avendo avuto mezzi economici e politici più agili e flessibili rispetto allo stesso stato, si è sempre trincerato dietro una mistificazione di competenze in materia di applicazioni di norme autonomistiche più o meno vincolate ( a seconda della convenienza ) rispetto alle norme nazionali ed europee.

Delsa ha sempre denunciato, anche in contratto con posizioni opposte di molte altre OO. SS. in linea con l’amministrazione, che l’autonomia veniva abusata sotto molti aspetti e fraintesa sotto altri , in particolare richiamando la responsabilità delle due Province Autonome quali soggetti giuridici direttamente imputabili per l’applicazione del Trattato Europeo di cui alla direttiva sul precariato.

Abbiamo constatato con soddisfazione da un lato ed amarezza dall’altro che la Provincia Autonoma di Bolzano ha recepito con grande senso di responsabilità tale stato delle cose mentre la Provincia di Trento ancora una volta è andata nella direzione di una “Autonomia Dipendente”, finendo persino davanti alla Corte Costituzionale.

Noi attenderemo il deposito della sentenza della Corte, che tra l’altro dovrebbe essere a breve, precisando sin d’ora che la ns azione politico-sindacale e giudiziaria andrà avanti con maggiore determinazione e speditezza davanti a tutti gli organismi competenti; se sarà necessario citeremo la Provincia Autonoma di Trento davanti alla Corte  Europea.

17 luglio 2016

Mauro Pericolo

Delsa Sindacato Autonomo

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